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arte paesi bassiL'arte degli antichi Paesi Bassi : da Van Eyck a Bruegel / Jan Blanc

Torino : Einaudi, 2023

 

Abstract:

Tra la fine del XIV e la metà del XVI secolo, i Paesi Bassi si affermarono come uno dei maggiori centri artistici del mondo occidentale. In questo libro, Jan Blanc ricostruisce brillantemente le condizioni e le ragioni in virtú delle quali l’arte degli antichi Paesi Bassi si impose progressivamente sulla scena internazionale, inventando nuove maniere, profondamente moderne, di pensare l’arte e il suo rapporto con il mondo, senza per questo rinunciare agli stretti legami con le forme concepite alla fine del Medioevo. Dall’avvento di Filippo II di Borgogna detto l’Ardito (1384) alla scissione dei Paesi Bassi del 1581, questo vasto percorso tocca tutti i grandi maestri della pittura (Jan van Eyck, Petrus Christus, Rogier van der Weyden, Hans Memling, Jan Gossaert, Joachim Patinir, Jan van Scorel, Pieter Bruegel il Vecchio), ma anche la miniatura, il disegno, l’incisione, l’architettura, la scultura, gli arazzi e l’arte orafa – altrettante aree di eccellenza del periodo.

«Tra la metà del XIV e la fine del XVI secolo, l’arte degli antichi Paesi Bassi non smise mai di esplorare il suo rapporto con il presente. In un contesto in cui le attività di pittori e scultori dipendevano in larga misura dalle aspettative della corte borgognona e dai valori che essa infondeva nelle élite urbane, questo rapporto dapprima si costruí intorno alla necessità di compiacere, attraverso lo spettacolo della varietà, poi a quella di impressionare attraverso l’esibizione della magnificenza e, infine, a quella di incutere rispetto attraverso il culto della maestà. Per dare corpo a queste finzioni profane o sacre, reali o borghesi, private o pubbliche, gli artisti cercarono di ancorare le loro opere al loro stesso presente, che si trattasse di dipingere Madonne in chiese gotiche o Natività in paesaggi fiamminghi, oppure di conferire a queste stesse opere, attraverso il gusto dell’osservazione e del dettaglio, una presenza essenziale per l’immersione fittizia degli spettatori».